Verità assoluta e relativa

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Confucio sosteneva che ci sono due errori che si possono fare lungo la via verso la verità, il primo è non andare fino in fondo ed il secondo è non iniziare.

Da queste parole di saggezza possiamo trarre molti spunti di analisi per arrivare a cogliere il meglio di questa affermazione.
Non intendo fare un’analisi filosofica, bensì soffermarmi su alcuni aspetti per lo più pratici per cogliere il meglio di questa citazione.
Per fare ciò, occorre definire il termine di verità.

Il dizionario riporta due suddivisioni del termine: verità assoluta: indica una conoscenza il cui contenuto riflette la realtà oggettiva in maniera completa, incondizionata e assoluta, mentre definisce verità relativa: una conoscenza il cui contenuto riflette la realtà oggettiva in modo approssimativo, incompleto e relativo.
Esempio, per secoli gli astronomi hanno pensato che Sole e pianeti ruotassero intorno alla Terra, ma nel ‘500, Niccolò Copernico scoprì che era la Terra, come gli altri pianeti, ad orbitare attorno al Sole e che le loro orbite potevano essere calcolate con formule matematiche.

Un esempio verità relativa potrebbe essere che io ed un mio amico al ristorante ordiniamo lo stesso risotto, io dico che è buonissimo mentre lui dice che è immangiabile. 
Possiamo avere ragione entrambi, perché in questo caso non esiste una verità assoluta.
Questo modo di pensare si chiama relativismo, è di fatto un’opinione che ognuno di noi due trae su una realtà parzialmente condivisa: il risotto nel piatto.  

Opinione è definita come un concetto che una o più persone si formano riguardo a particolari fatti, fenomeni o manifestazioni, è un’interpretazione personale in mancanza di una certezza assoluta.

Ora abbiamo a disposizione due termini (verità e opinione) che ci aiutano a comprendere perché tratto l’argomento delle investigazioni.

ESSERE PROTAGONISTI NELLA VITA  

Parecchi di noi, durante la vita, si trovano spesso ad analizzare quanto succede a sé stessi o agli altri, e a cercare di comprendere perché hanno luogo situazioni per lo più non gradite o spiacevoli, con l’intento di cambiarle in meglio.

In questo caso si dà inizio alla ricerca della verità, si è convinti che alla fonte della situazione spiacevole c’è una causa ben definita.

Molte altre persone vivono invece alla giornata, più delle volte non si pongono nemmeno le domande se si può far andare meglio la vita, se c’è qualcosa che spieghi il miglioramento o il peggioramento, il fallimento o il successo dei loro progetti, nemmeno quando se le fanno, non intraprendono una ricerca o abbandonano subito (i due errori di Confucio).
Si lasciano trascinare come l’acqua del fiume che va verso il mare, convinti che è il destino che li ha condotti in questa situazione spiacevole, oppure che altri hanno contribuito a questo destino.
Essi subiscono le vicende della vita e sono così apatici che non riescono neanche a pensare che ci possono essere delle soluzioni.

Una cosa è certa: le congetture non sono affidabili. Senza la conoscenza di un metodo efficace che permetta di analizzare una situazione e di coglierne i fatti reali (positivi o negativi), una persona finisce con l’andare alla deriva in un oceano di dati non esaminati.
Un’investigazione accurata è in effetti un’attività scarsamente utilizzata.

Cosa mi permetterebbe un’investigazione accurata?
Mi permette di trovare la causa, la verità, sapere il perché che sta alla base della situazione non piacevole o di successo.
Spesso, quando non capisce qualcosa l’uomo ha la tendenza ad accettare la prima spiegazione che gli viene offerta indipendentemente dalla sua fondatezza.

Quindi una vera e propria tecnica di investigazione non è mai stata utilizzata né perfezionata.
Quando si sa come condurre un’investigazione, si ha il potere di “navigare” tra opinioni e fatti casuali, approdando alle vere ragioni del successo e del fallimento in qualunque settore della vita.
Scoperti i motivi, si può porre rimedio e/o migliorare la situazione.

La capacità di individuare accuratamente una situazione e scoprirne le cause, buone o cattive che siano, rende il manager un genio.

L’incontro del 17 gennaio, permetterà ad ognuno dei partecipanti di imparare metodi funzionali per riconoscere, comunicare, percepire, orientarsi e comprendere le cause (verità oggettive) delle situazioni e pianificare soluzioni che li porteranno al miglioramento nella vita e nei loro affari.

L.G.
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